giovedì 22 ottobre 2009

Ma un Roomba che fa disastri lo si picchia col giornale?

Passano i giorni con il Roomba e i miei comportamenti nei confronti del robottinoaspirapolverechesembrauncane diventano sempre più simili a quelli di una padrona di chiuaua.
L'altro giorno l'ho lasciato a pulire la sala e l'anticamera mentre io ero al lavoro. Torno per l'ora di pranzo e trovo mio figlio sparanzato sul divano, la cuccia ricarica roomba vuota e nessuna sua traccia. "Dov'è?" chiedo a mio figlio con aria indagatrice, come di una che lo rimprovera per non aver accudito il cucciolo.
Cerco sotto le sedie e i mobili: niente. Poi vedo la porta del corridoio aperta quando avrebbe dovuto essere chiusa e mi viene un dubbio. Entro, mi guardo intorno e vedo il roomba sfinito sul tappeto del bagno, dopo avere srotolato e sbranato tutta la carta igienica. Aveva aperto la porta, non si sa come, e aveva cominciato ad andare in giro per la casa in cerca di guai.
Peggio di un cucciolo di cane lasciato in casa da solo: tutta la carta per aria, lui con le spazzole squinternate e la carica a terra, completamente da ripulire.
Lì per lì volevo gridargli "Brutto! non si fa!". Ma poi ho pensato che avrei urlato a un'aspirapolvere, e ho deciso di soprassedere.

mercoledì 14 ottobre 2009

Troppa grazia, sant'Antonio!

Sono anni che non uso più un programa di posta elettronica: per non impallare il pc (come mi è già più volte successo) con la mia valanga di mail, da quando esiste gmail tengo tutto on line.
Ma, prima di allora, ho diffuso il verbo del pop (3, si intende) tra tutte le mie amiche.
Ho iniziato all'uso di outlook almeno 10 di loro, con tanto di passaggio a casa per configurarlo (con tè e biscotti finale) o assistenza telefonica allo stesso scopo , di solito con una durata di almeno due o tre giorni, anche di più se si trattava di far partire prima il modem.
Mail, il programma del mac, un po' mi incuriosiva, però: così ho deciso di dargli una sbirciatina in attesa di decidere se utilizzarlo o no.
E' stato impossibile: all'apertura mi ha chiesto l'email, e fin lì passi, ho digitato. E poi la password e un po' mi sono domandata, perchè? prima di immetterla. Speravo solo di vedere la prima pagina e invece quello che avevo fatto era tutto ciò che dovevo fare per configurarlo. Al resto ci ha pensato lui. Porcapupazza, non mi è mai capitato di creare un account per sbaglio!
Un'efficienza imbarazzante: è dall'una che sta scaricando, a gruppi di 50, la posta che ha trovato: nella casella di gmail avevo 14mila messaggi...

sabato 10 ottobre 2009

Un giorno storico per la mia connettività

Approfittando di un sottocosto di Mediaworld, ho comprato il mio primo Mac.
E da quando ho schiacciato il bottoncino di accensione a quando ho cambiato la mia foto del profilo di facebook con una scattata dalla webcam di questo computer da cui ora scrivo, non sono passati più di 5 minuti. Con Windows sarebbero passati 3 giorni, e linux non è detto che me l'avrebbe fatto fare, con le mie conoscenze.
Già lo amo.

martedì 6 ottobre 2009

Elegante, il caffè analogico...

La maggior parte della mia vita è trascorsa nell'osservare quanto il nascente mondo digitale si sforzasse di riuscire ad emulare il mondo fisico. Mi son fatto e sono tuttora portavoce della inevitabilità che il mondo digitale, arrivi a interfacciarsi col mondo fisico in maniera assolutamente graduale, creando ibridi che oggi immaginiamo e altri che nemmeno ci permettiamo di sognare, sogni od incubi che siano.

Non ho mai smesso di essere un fedele cultore dell'eleganza, intesa come capacità di un sistema complesso di “funzionare” con il minor grado di entalpia, sia che detto sistema fosse creato nel mondo digitale o che funzionasse nel mondo fisico. Devo essere però sincero nel dichiarare il fascino che subisco dall'eleganza intrinseca dei sistemi del mondo fisico , in quanto forgiati e ottimizzati dalle stesse leggi che governano la realtà e, quando incontro opere dell'ingegno umano che sono “semplicemente” geniali, non posso che applaudire.

L'indroduzione di cui sopra certo non brilla per eleganza e spero che mi perdoniate questo peccato ammirando invece la semplicità di un oggetto scoperto giusto qualche giorno fa e che mi ha commosso per semplicità, eleganza e per il forte valore simbolico. Infatti è quasi paradigmatico definire un oggetto complesso e dalle mille funzioni come qualcosa “che fa anche il caffè”. Ebbene questo oggetto fa “solo” il caffè e pur in questa epoca digitale non ha lucine né funzioni ora “irrinunciabili” come il collegamento WI-Fi o il pannello solare per scaldare l'acqua... non ha nemmeno la coda a 220V e tutta l'energia di cui ha bisogno proviene dai vostri muscoli e dal calore dell'acqua che serve per un buon caffè. Basta... vi ho già rotto troppo le scatole.. seguite il link se ne avete ancora voglia... e buon caffè se ve ne è venuta voglia...