mercoledì 27 gennaio 2010

Ognuno ha il suo shopping compulsivo


Ci sono quelle che fanno collezione di scarpe coi tacchi, quelle che si riempiono di vestitini. Mia sorella ogni volta che ha qualche tristezza si consola con una vuitton.
Io per comprarmi una "cosina" spulcio tra i componenti elettrici, e la mia "neverfull" l'ho appena vista qui:http://www.apple.com/ipad/#video.
Probabilmente fa tutto quello che fanno le mille cose che ho già in casa. Certamente costa il doppio del mio eee, e in ogni caso ho appena preso due - dico due - macbook per casa, uno per me e uno per mio figlio.
Ma il designer di Apple, bisogna ammetterlo, è un genio: ti fa venire voglia di una cosa prima ancora di sapere se ti serve o no.
Così sto già costruendo nella mia testa tutte le sovrastrutture psicologiche affinchè, ora di maggio - giugno (mi sa che sarà questo il tempo in cui il nuovo gioiellino apple sarà disponibile dalle nostre parti) io mi sia convinta della assoluta necessità di ottenerlo, per migliorare la qualità della mia vita.
E non importa se non ha la webcam (e invece importerebbe parecchio, perchè un coso così che ti obbliga ad accendere il portatile per chattare con il moroso che coso è?) o non ha la macchina fotografica, come dice Repubblica nella sua recensione di Alessio Balbi, anche se francamente non so cosa mai potrebbe servire, in un robo che ha la dimensione di una copia dell'Espresso ma rigida.
Io sto già pensando che quello è il coso che mi farà leggere il pdf di Repubblica cartacea o della Stampa in pdf mentre faccio colazione, che mi farà sfogliare l'agenda elettronica con il polpastrello e mi concederà di vedere un bel film sul treno con uno schermo simile a quello della mia tivù. E che quindi cambierà la mia vita da così a così.
Si chiama shopping compulsivo, questo: niente di diverso di quello che prova Carrie davanti ad un paio di Jimmy Choo.

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