martedì 6 ottobre 2009

Elegante, il caffè analogico...

La maggior parte della mia vita è trascorsa nell'osservare quanto il nascente mondo digitale si sforzasse di riuscire ad emulare il mondo fisico. Mi son fatto e sono tuttora portavoce della inevitabilità che il mondo digitale, arrivi a interfacciarsi col mondo fisico in maniera assolutamente graduale, creando ibridi che oggi immaginiamo e altri che nemmeno ci permettiamo di sognare, sogni od incubi che siano.

Non ho mai smesso di essere un fedele cultore dell'eleganza, intesa come capacità di un sistema complesso di “funzionare” con il minor grado di entalpia, sia che detto sistema fosse creato nel mondo digitale o che funzionasse nel mondo fisico. Devo essere però sincero nel dichiarare il fascino che subisco dall'eleganza intrinseca dei sistemi del mondo fisico , in quanto forgiati e ottimizzati dalle stesse leggi che governano la realtà e, quando incontro opere dell'ingegno umano che sono “semplicemente” geniali, non posso che applaudire.

L'indroduzione di cui sopra certo non brilla per eleganza e spero che mi perdoniate questo peccato ammirando invece la semplicità di un oggetto scoperto giusto qualche giorno fa e che mi ha commosso per semplicità, eleganza e per il forte valore simbolico. Infatti è quasi paradigmatico definire un oggetto complesso e dalle mille funzioni come qualcosa “che fa anche il caffè”. Ebbene questo oggetto fa “solo” il caffè e pur in questa epoca digitale non ha lucine né funzioni ora “irrinunciabili” come il collegamento WI-Fi o il pannello solare per scaldare l'acqua... non ha nemmeno la coda a 220V e tutta l'energia di cui ha bisogno proviene dai vostri muscoli e dal calore dell'acqua che serve per un buon caffè. Basta... vi ho già rotto troppo le scatole.. seguite il link se ne avete ancora voglia... e buon caffè se ve ne è venuta voglia...


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